Angela Celentano, Arriva la Svolta sulla bambina scomparsa. Genitori distrutti
Nessuna verità per Angela Celentano. Archiviata dalla procura di Torre Annunziata l’inchiesta sulla scomparsa della bambina di Vico Equense avvenuta sul monte Faito(Napoli) il 10 agosto del 1996. Si era percorsa la pista messicana sulla base di una foto, ma dopo che la ragazza impressa in quell’immagine era uscita allo scoperto spiegando che non era Angela, le indagini si erano concentrate sulle persone presenti sul monte Faito il giorno della scomparsa. Alcuni testimoni sono morti e dagli altri non sono emersi elementi tali da portare ad una svolta.
Grande delusione per la famiglia di Angela che tuttavia non perde la speranza di poterla riabbracciare un giorno.
Verso le tredici o poco prima, tutti stavamo pranzando ed Angela mi chiese (Catello, papà di Angela) di farla salire sull’amaca ed io le risposi che l’avrei fatta giocare sull’amaca più tardi.
Consumata l’insalata di riso, chiesi a Maria (mamma di Angela) se ci fosse stata qualche altra cosa al di fuori dell’insalata e se Angela avesse pranzato. Maria mi rispose che mi avrebbe preparato un panino e che Angela aveva già mangiato, ma le potevo chiedere se avesse ancora fame. A quel punto, mi voltai e dissi: “Angela a papà…!” convinto che lei stesse ancora dietro di me, infatti le avevo parlato pochi minuti prima, ma mi accorsi che non c’era più, sparita nel nulla… Mentre scrutavo con lo sguardo con la speranza di individuarla, sentii Maria chiedermi cosa avrei preferito nel panino ed io le risposi: “…ma quale panino…io non vedo più Angela…”.
LE RICERCHE SUL MONTE FAITO
A queste parole tutti cominciarono a cercarla e quando, dopo pochi minuti, ci rendemmo conto che non riuscivamo a trovarla, chiamammo subito i carabinieri di Vico Equense (una loro pattuglia aveva stazionato pochi minuti prima all’ingresso del centro sportivo, 500 metri distanti da noi).
In meno di due ore quel posto si riempii di tantissime persone per cercare Angela e prima che fosse sera anche i militari dell’esercito si aggiunsero alle altre forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia, VVFF, Vigili Urbani, Finanza, Protezione Civile, Volontari del Faito) per le ricerche.
Per quattro giorni e quattro notti siamo rimasti sul posto per cercare Angela.
Lasciammo Faito solo quando ci fu la certezza che Angela non fosse più sul Monte (qualcuno l’aveva portata via dal primo istante).
Per quattro giorni furono usati tutti i mezzi che nel 1996 erano disponibili. Arrivarono subito le unità cinofili, un elicottero militare, munito di un sofisticato apparecchio a raggi infrarossi che riportava sul monitor qualsiasi corpo in movimento nella notte; furono utilizzati di notte anche i cavalli (che avvertono la presenza di qualcuno nel buio), cani volpe (il loro fiuto avverte un corpo anche fino a 2 metri sotto terra).
Fu chiesto ed ottenuto l’intervento di speleologi e rocciatori per escludere un eventuale allontanamento e caduta accidentale di Angela. Il Monte Faito presenta molti dirupi e rifugi nascosti. Furono sondati i pozzi che raccoglievano acque piovane perché un tempo serviva per il maneggio ormai dismesso. Per quattro lunghi giorni e notti, il Monte Faito fu messo sotto sopra ma di Angela nemmeno l’ombra …