Raffaele Tortoriello, medico che lavorava all’ospedale napoletano Pascale, aveva subito un allontanamento forzato dall’esercizio della professione per un anno.
L’accusa che gli era rivolta consiste nella concussione: secondo le testimonianze e le ricostruzioni delle autorità, il medico operava privatamente, in clinica, pazienti con cancro al seno, lucrando sulla loro malattia. Estorceva con metodi subdoli molto denaro a numerose malate, sfruttando la disperazione della malattia.
Attualmente, Tortoriello deve sottostare agli arresti domiciliari. La sua posizione si aggrava: ora pende sul medico una ulteriore accusa. Tortoriello avrebbe tentato di inquinare le prove raccolte contro di lui, relativamente a concussione e malasanità.
La vicenda
i fatti risalgono a 12 mesi fa, quando Tortoriello è stato interdetto dall’esercizio della professione medica. Le indagini a suo carico avevano fatto emergere più episodi nei quali il medico aveva prospettato a pazienti affette da cancro al seno l’impossibilità di operarle in ospedale, intervenendo su di loro, dietro lauto compenso, in una clinica privata di Posillipo.