Grossi problemi in arrivo per Striscia la Notizia. Una grave denuncia colpisce il programma

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Striscia la notizia è da sempre un programma che non guarda in faccia a nessuno. Spesso e volentieri ad essere bersagliati non sono solo tutti coloro che effettuano delle azioni illecite, ma anche personaggi famosi di vario genere. In effetti, veramente pochi finora sono rimasti esenti dagli occhi attenti dei giornalisti della trasmissione.

Stavolta, però, pare che Striscia dovrà fare i conti con un’importante emittente televisiva. E non una qualsiasi, anzi, proprio con quella che risiede in viale Mazzini.

Ebbene sì, la Rai sembra che non abbia per niente gradito alcuni servizi tramessi da Canale 5, riguardanti un argomento in particolare. Per la verità, a quanto pare sarebbe persino pronta a fare causa a Mediaset. Vediamo allora, per la precisione, di che cosa si tratta.

La Rai si difende e passa al contrattacco

I servizi incriminati dunque sono quelli registrati da Alessio Giannone in arte Pinuccio nella sua rubrica “Rai scoglio 24”. In questi filmati, infatti, solitamente si parla in modo satirico delle sedi estere di mamma Rai.

Nella fattispecie, a irritare pesantemente gli addetti ai lavori sarebbero state le puntate in cui Pinuccio aveva criticato le spese folli della sede di New York.

Comunque sia, ciò che è stato riportato in quelle immagini, secondo l’emittente pubblica non sarebbe conforme al vero. Ma non solo per quanto riguarda la struttura oltreoceano.

Striscia aveva preso di mira anche le sedi di Bruxelles, quelle residenti in Russia e in Cina, accusandole di alcuni presunti sprechi. Sembrano quindi fare sul serio, considerando che cosa è stato riportato in questi giorni da Adnkronos. Di seguito, le ultime news:

“È stata inviata una mail dal fiduciario dei corrispondenti all’amministratore delegato della Rai.

I corrispondenti stessi chiedono all’azienda di smentire le notizie destituite di fondamento e tutelare l’immagine dei dipendenti. E, quindi, anche dell’azienda Rai in ogni sede, pronti, in caso contrario, a farlo da soli.

Nella missiva si legge che se il silenzio dei vertici aziendali dovesse proseguire, i corrispondenti valuteranno ulteriori passi anche legali per ottenere il rispetto dei propri diritti. Un segnale in questo senso è già arrivato da uno dei corrispondenti da New York, Claudio Pagliara, che ieri su Twitter ha annunciato di aver dato mandato ai propri legali.”

 

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