Lupini: salute e diabete di tipo 2: approfondimenti e consigli

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lupini hanno notevoli proprietà nutrizionali. Di recente se ne parla di più grazie al fatto che l’ONU ha riconosciuto il 2016 come anno internazionale dei legumi. fatto emergere proprietà nutraceutiche che potrebbero aiutare a mantenersi in un buono stato di salute.

Innanzitutto va detto che, come gli altri legumi, il consumo di lupini è associato con un minor rischio di sviluppare sovrappesoobesitàdiabete e disturbi cardiovascolari. Grazie al loro consumo si introducono proteine vegetalifibremicronutrienti e altre sostanze utili al mantenimento della salute. Il loro consumo regolare consente di ridurre gli alimenti di origine animale, i quali apportano maggiori quantità di grassi saturi e colesterolo.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali principali dei lupini?

Le proprietà nutrizionali principali sono quelle legate all’apporto di proteinefibra, micronutrienti, soprattutto vitaminepotassioferrocalcio e fosforo, e grassi buoniomega-3 e omega-6. Grazie a queste sostanze i lupini risultano essere un alimento nutriente, energetico e saziante e consentono di aiutare le normali funzioni del metabolismo e di alcuni organi come l’intestino.

 

Ai lupini possono essere attribuiti proprietà specifiche per il mantenimento di un buono stato di salute?

Quando un alimento è ricco di nutrienti utili al corpo e al suo corretto metabolismo è da considerare positivo per un buono stato di salute.

Negli ultimi anni a favore dei lupini si sono mostrate

proprietà ipoglicemizzantiipocolesterolemizzanti e ipotensive. In altre parole contribuiscono a tenere sotto controllo la glicemia, il colesterolo e la pressione con ripercussioni positive sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari e metaboliche.

 Quindi il lupino dovrebbe entrare a far parte della dieta nel diabete di tipo 2?

Si, come anche gli altri legumi. Da considerare che a favore del lupino c’è l’apporto proteico che risulta essere più alto rispetto agli altri legumi

e alla sua praticità di utilizzo anche come spuntino nutriente ed energetico. Proprio la presenza di una proteina; conglutina, sembrerebbe alla base dell’effetto ipoglicemizzante.

Inoltre, non va dimenticato l’apporto di fibra solubile, la quale esercita un’azione di rallentamento dell’assorbimento dei carboidrati

riducendo i picchi glicemici; e un’azione positiva sul controllo di una normale flora batterica intestinale;  altro punto importante per la salute in generale e per controllare i valori di glicemia e colesterolo in particolare.

Occorre specificare che il consumo di lupini e legumi non è garanzia di miglioramenti sul controllo della malattia in quanto il diabete di tipo 2 è una patologia complessa in cui i parametri da considerare sono davvero numerosi.

 Qual è la porzione di riferimento e il consiglio sulla frequenza di consumo?

Quando si parla di porzioni occorre sempre ricordare che varia in funzione della persona, delle sue condizioni e della sua attività. In linea generale, per un adulto medio la porzione di legumi è di 30 g per i legumi secchi e di 100 g per i legumi freschi. I lupini in particolare hanno una porzione consigliata tra i 50 g e i 100 g a seconda dell’uso come snack allo spuntino o come “carne dei vegetariani” ai pasti.

Si consiglia un consumo dalle 2 alle 4 porzioni settimanali di legumi ma tale consumo può arrivare ad essere quotidiano in chi voglia avere un regime più vegetariano.

Per chi non amasse il gusto dei lupini può tenere a mente che parte delle proprietà nutrizionali dei lupini e dei legumi in genere si ritrovano anche nella farina di lupini (e legumi) con la quale è possibile preparare alimenti sfiziosi e gustosi.

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