Olio di oliva straniero: Ne saremo invasi ecco perchè..

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Saremo invasi dall’olio d’oliva straniero L’invasione è alle porte. E ancora una volta a farne le spese saranno gli italiani. 

La produzione di olio di oliva nazionale è ai minimi storici, lo segnalano le ultime elaborazioni dell’Ismea  che rileva come l’ammontare complessivo di olio nazionale per il 2018 è stato pari a 185mila tonnellate.

Una mazzata pari al 57 per cento in meno rispetto ai valori del 2017, quando la produzione toccò le 428mila tonnellate. Praticamente una delle peggiori annate di sempre per l’olivicoltura nazionale.

Un risultato inferiore rispetto a quelli già pessimistici di cui si parlava nei mesi scorsi. In particolare, sono state le Regioni del Mezzogiorno ad accusare le perdite maggiori, con la Puglia, che da sola rappresenta circa la metà della produzione nazionale, colpita da una flessione stimabile attorno al 65 per cento. La causa? Le gelate e i problemi fitosanitari che hanno colpito gli uliveti.

Olio di oliva straniero quali saranno le conseguenze?

Ripercussioni per i consumatori La prima ripercussione per i consumatori sarà quella di trovare ben poco olio nazionale in vendita, e a prezzi i nevitabilmente più elevati. Mentre il ricorso a olive Ue e extra Ue sarà ancora più massiccio.

Un altro indicatore della produzione davvero a livelli minimi arriva dalla guida, appena pubblicata, Terre d’olio 2018edita da Maestrod’olio Editore e a firma Fausto Borella: rispetto allo scorso anno, le aziende recensite in quella che è puntuale localizzazione dell’eccellenza olearia nel Belpaese passano da 160 a 111.

La spiegazione? Non hanno raccolto quantità sufficienti di olive per sviluppare un apprezzabile quantità olio extravergine di altissimo livello.

Poco olio italiano, e più caro ecco perchè arriva l’olio di oliva straniero

“Negli ultimi sei anni – sottolinea l’Ismea – è già la terza volta che le campagne di “scarica” si presentano con flessioni produttive che vanno oltre la fisiologica alternanza, a causa della frequenza con cui si manifestano eventi meteorologici avversi.

I riflessi sul mercato della scarsità di prodotto non hanno tardato a manifestarsi. I listini dell’extra vergine hanno raggiunto, infatti, a dicembre i 5,60 euro al kg +40 per cento rispetto a giugno, con valori superiori ai 7 euro al chilo in Sicilia e vicini ai 6 euro nel Barese”.Quella dei prezzi è una battaglia aperta che sta penalizzando i produttori italiani, la cui qualità è alta. Questo a causa anche dell’elevata campagna produttiva spagnola che viaggia su 1,6 milioni di tonnellate +24 per cento sul 2017.

Picchi di rese che contribuiscono ad abbassare i prezzi del mercato e condizionare anche le produzioni greche e tunisine, previste in calo di oltre il 30 per cento.

Olio di oliva straniero arriva in italia

Altro che autarchia. Altro che autosufficienza. Anche in questo importante comparto, peraltro da sempre legato alla nostra terra, l’Italia segna il passo non riuscendo a far decollare le sue produzioni nonostante una richiesta importante anche dalla Cina.

E l’ennesima invasione, stavolta sugli scaffali e le nostre tavole, è tracciata. Bene conoscere, però, che un olio di olive extravergine non può costare 4 o 5 euro al litro, come ben sa chi è a contatto con la terra.

Il trucco c’è, ma non si vede. Come del resto per i tanti prodotti che giungono a prezzi irrisori da altre parti del mondo.

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