Ora legale: ne abbiamo ancora bisogno?

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Spostamento delle lancette di un orologio per ora legale
Ora legale

Ogni anno in corrispondenza dell’ultima domenica di marzo, si effettua il cambiamento all’ora legale. Questa misura adottato allo scopo di risparmiare energia, ad oggi è messa in discussione sempre più di frequente. Da diversi anni si parla di una possibile abolizione di questa convenzione, ma in molti paesi è ancora presente e sembra che non verrà revocata. E se abolissero l’ora legale? Quali conseguenze avrebbe sulla società e sulla vita quotidiana? Analizziamo i pro e i contro partendo dai motivi per cui è stata introdotta e perché oggi viene messa in dubbio.

 

Che cos’è l’ora legale e perché esiste

L’ora legale è una prassi che consiste nell’avanzare di un’ora l’orologio rispetto all’ora solare, ovvero l’orario “naturale”, stabilito dal moto di rotazione della Terra. Ha come obiettivo principale quello di sfruttare al meglio le ore di luce durante il periodo estivo e ridurre i consumi di energia. In pratica, quando passiamo all’ora legale, la notte sembra più corta e il giorno sembra più lungo. Quest’apparenza è data dal fatto che l’ora in cui il sole sorge e tramonta viene spostata di un’ora in avanti, dandoci l’impressione di avere più ore di luce.

É stata istituita per la prima volta in Germania durante la prima guerra mondiale, nel 1916, come misura di emergenza per aumentare la produzione industriale. Per motivi simili altri paesi tra cui il Regno Unito, la Francia e l’Italia hanno adottato l’ora legale. Dopo la fine della guerra, molti paesi abbandonarono l’ora legale, per poi reintrodurla con l’inizio della seconda guerra mondiale. Successivamente diversi paesi l’adottarono anche al di fuori dell’Europa, in alcuni casi anche estendendo il periodo all’inverno a seguito delle crisi petrolifera del 1973.

Negli ultimi anni è stata oggetto di sempre maggiori critiche e dibattiti. Secondo alcuni studi l’effetto sulla riduzione dei consumi energetici potrebbe essere minimo o addirittura inesistente in alcune aree geografiche, oltre ad avere effetti negativi sulla salute e il benessere delle persone. Per questi motivi diversi paesi hanno già abbandonato l’ora legale o ne hanno variato il periodo di applicazione. Tra questi ci sono gran parte dei paesi dell’Asia e del Sud America che l’hanno abolita e gli Stati Uniti che ne hanno esteso il periodo.

 

Pro e contro dell’ora legale

Come già detto, il passaggio all’ora legale offre come vantaggio principale il risparmio di energia elettrica. Secondo i dati del Terna del 2020, l’ora legale ha permesso un risparmio di 400 milioni di kWh in Italia, pari al consumo di energia elettrica di circa 150 mila famiglie. Questo risparmio, in termini economici si traduce in 66 milioni di euro in meno spesi in energia. Minore consumo di energia vuol dire anche minore impatto ambientale, infatti si stima una riduzione delle emissioni pari a 250 mila tonnellate di CO2. A partire dal 2004 invece il risparmio si attesta a oltre 10 miliardi di kWh di elettricità e 1,7 miliardi di euro per una riduzione di emissioni che supera le 200 mila tonnellate di CO2.

Questi valori però non valgono per tutti. Nei paesi del nord Europa ad esempio, trovandosi molto a nord dell’equatore, durante l’estate sono naturalmente soggetti a giornate con più ore di luce. Perciò il risparmio di energia in tali zone è pressoché nullo.

Per quanto riguarda gli svantaggi dello spostamento di orario abbiamo effetti negativi sulla salute, dovuti all’alterazione dei ritmi sonno-veglia. Posticipare l’ora del tramonto inibisce la produzione di melatonina, compromettendo il riposo notturno. Il nostro orologio biologico è costretto a riadattarsi causando sintomi simili a quelli del jet lag. Tra questi ci sono: stanchezza, affaticamento, mal di testa, problemi di concentrazione e attenzione, irritabilità, ansia e alterazione del ciclo mestruale nelle donne.

 

Conclusioni

Analizzando gli aspetti positivi e negativi è chiaro che dal punto di vista energetico, per quanto riguarda l’Italia e paesi dell’Europa meridionale, l’ora legale offre notevoli vantaggi. Questo a fronte di possibili problematiche sulla salute legate al peggioramento del sonno. I paesi del nord Europa prospettano di abbandonare questa convenzione e di lasciarla solo ai paesi del sud. È quindi probabile che continueremo a spostare le lancette dell’orologio a marzo e a ottobre ancora per diversi anni.

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