Inarrestabile la vertiginosa crescita dei prezzi dei carburanti nel nostro Paese, in salita in entrambe le modalità di erogazione, self e servito. Ma gli aumenti non riguardano solamente i carburanti, ma anche il metano auto. Eni ad esempio, ritocca al rialzo di 5 centesimi quelli che sono i prezzi raccomandati sul Gpl. Il prezzo medio nazionale applicato sulla benzina invece, arriva a 1,704 euro/litro sul self service, mentre quello del diesel a 1,558 euro/litro. Prezzi ancora più alti per il servito.
Rincaro prezzi benzina: un corsa inarrestabile
Il Codacons parla di una vera e propria stangata per le famiglie italiane, con un aumento medio che arriva a 357 euro annui. Queste le conseguenze del rincaro dei prezzi della benzina. La prima importante differenza come sempre è quella tra self e servito, dove il prezzo medio della prima modalità è di 1,704 euro per litro con una forbice compresa tra 1,697 euro/litro e 1,724 euro litro. Per il diesel invece, l’aumento porta il prezzo medio a 1,558 euro/litro, con un minimo di 1,550 e un massimo di 1,576 euro/litro.
La crescita dei prezzi del rifornimento assistito è ancora più avvertibile. La benzina schizza a 1.838 euro/litro, valore medio nazionale, con un minimo di 1,778 euro/litro e un massimo di 1,918. Il diesel invece, si assesta a 1,701 euro/litro, con punte massime di 1,780 euro/litro. Ma gli aumenti toccano da vicino anche i più ecologici Gpl e metano, dove il primo oscilla tra 0,760 euro e 0,785 euro, e il metano auto invece tra 1,269 e 1,685 euro.
Le conseguenze degli aumenti carburanti per le famiglie italiane
Le conseguenze dei rincari carburante per le famiglie italiane sono facilmente immaginabili: si parla di un aumento di 357 euro medio annuo. Basti pensare che solamente rispetto all’inizio di questo anno, per la benzina l’incremento è stato del 17%, e del +21,4% se confrontato con lo stesso periodo del 2020. Simile la situazione diesel, con un +16,4% da inizio anno, e un +21,7% rispetto al medesimo periodo del 2020.