La Commissione europea sta facendo un passo avanti nella protezione dell’ambiente e della salute dei cittadini, discutendo la possibilità di dimezzare l’uso dei pesticidi. La decisione finale era prevista per il 19 dicembre, ma a causa di una richiesta di nuovi studi, il voto è stato rinviato. Questo ritardo mette a rischio il piano originale del Presidente Ursula Von der Leyen.
Gli studi condotti negli ultimi anni dimostrano che l’uso dei pesticidi è ancora esteso e può causare danni ingenti sia all’ambiente che alla salute umana. Con questo regolamento, i cittadini europei potranno essere rassicurati sul fatto di consumare frutta e verdura con meno pesticidi e quindi meno tossine rispetto al passato.
Quanti pesticidi sono presenti nella frutta e nella verdura che consumiamo regolarmente? Il rapporto annuale “Stop ai pesticidi” di Legambiente fornisce risposte precise.
Quanta frutta e verdura contenente tracce di pesticidi in Italia?
Lo studio annuale di Legambiente ha rivelato un dato del tutto inaspettato: la percentuale di frutta e verdura contenente tracce di pesticidi nel 2022 è stata del 44%, rispetto al 36% del 2021. Questa tendenza è preoccupante perché dimostra un aumento nel tempo, rendendo l’uso di pesticidi su questi prodotti più diffuso che in passato.
Se è vero che la stragrande maggioranza dei campioni (99%) rientra nei limiti imposti dal legislatore, si registra un allarmante calo dei prodotti privi di pesticidi: l’anno scorso il 63% delle colture non presentava tracce, quest’anno solo il 55%. È evidente che dobbiamo lavorare per garantire prodotti sicuri e sani alla nostra popolazione.
Legambiente ha sviluppato un’indagine che ha analizzato 4.313 campioni di alimenti di origine vegetale e animale, compresi i prodotti dell’apicoltura.
il 44% dei nostri campioni analizzati ha rivelato tracce di pesticidi entro i limiti di legge, mentre il 30% conteneva più di un pesticida. In totale, durante questo processo sono state scoperte 90 sostanze fitochimiche diverse.
Per capire meglio quante tossine entrano nel nostro corpo attraverso gli alimenti, è fondamentale analizzare quali cibi contengono i livelli più alti di queste pericolose sostanze chimiche.
Quali sono i cibi da evitare?
Rispetto alle indagini degli anni precedenti, è la frutta ad avere maggiori probabilità di contenere tracce di pesticidi: 70.il 3% dei campioni ne ha confermato la presenza. Quali sono i prodotti che meritano particolare attenzione? L’uva da tavola e le pere sono quelle che contengono i livelli più elevati di questi contaminanti.
Sorprendentemente, nel 92% delle pere analizzate sono stati trovati fino a 22 pesticidi. Ancora più scioccante è che l’88% dell’uva e il 60,6% dei peperoni contenevano le stesse tossine, risultando i prodotti più colpiti tra gli ortaggi esaminati.
Acetamiprid, Azoxystrobin, Boscalid, Fludioxonil, Fluopyram e Tubeconazolo sono stati tra i pesticidi più comunemente trovati. Legambiente ha anche evidenziato che alcuni campioni, tra cui albicocche, arance, banane, carciofi ecc. contenevano tracce di Thiacloprid e Imidacloprid, entrambi ritirati dagli scaffali dal 2020!
Frutta e verdura biologica: il 91% ne è privo
I dati relativi a frutta e verdura provenienti da coltivazioni biologiche sono indubbiamente più favorevoli: il 91% dei campioni non presenta tracce di residui. Legambiente, sottolinea che la strada da percorrere è quella dell’agroecologia, che può essere seguita con una serie di meccanismi di incentivazione.
L’Italia si distingue ancora come leader europeo nella riduzione dell’uso dei pesticidi. Questo successo non è dovuto a normative imposte dai piani alti, ma piuttosto al fatto che un numero crescente di aziende sta abbracciando pratiche e prodotti biologici. È quanto sottolinea Legambiente parlando di questo fenomeno.