Reddito di cittadinanza, arriva lo stop ufficiale dell’Inps: “Tutti sospesi da febbraio”
Per continuare a percepire il reddito o la pensione di cittadinanza, ma anche per ricevere il bonus bebè, sarà necessario richiedere un nuovo Isee aggiornato con redditi e patrimoni relativi al 2019.
Reddito di cittadinanza, arriva lo stop ufficiale dell’Inps
Lo comunica l’Inps nella sua pagina Facebook ufficiale:
“Da oggi è possibile richiedere l’Isee 2020 per confermare il diritto alle prestazioni a sostegno del reddito come il bonus bebè o il reddito e la pensione di cittadinanza”.
Poi l’Inps avverte:
“La mensilità di gennaio delle prestazioni verrà erogata anche in caso di non presentazione del nuovo Isee.
Per ricevere quelle da febbraio in poi l’ISEE va richiesto entro il 31 gennaio 2020.
In caso di ritardo le prestazioni verranno sospese per riprendere a Isee certificato”.
Reddito di cittadinanza, dal presidente Pasquale Tridico dell’Inps arriva una nuova proposta per migliorarlo:
«Stop a chi firma contratti temporanei e poi si riprende».
Il governo «ha chiesto di migliorare il Reddito di cittadinanza
prevedendo la possibilità di interromperne temporaneamente l’erogazione ai lavoratori temporanei,
cioè ai beneficiari che firmano un contratto a termine di breve durata».
Lo ha riferito il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, specificando che si ragiona «su un tempo di tre mesi.
Si interrompe e poi si riprende il Reddito.
Sarebbe un incentivo ad accettare un lavoro, anche se breve».
Si eviterebbe di «rivedere l’Isee in funzione del lavoro» e quindi dell’erogazione del Reddito,
ha spiegato Tridico.
L’Istituto aveva inviato a tutti una email di avviso al recapito di posta elettronica
indicato a suo tempo in domanda, così come via sms a 520mila famiglie beneficiarie di Reddito
o pensione di cittadinanza, ma solo l’80-81% ha risposto entro la scadenza alla richiesta di adeguamento.
Il restante 19% – circa 100mila famiglie, di cui la metà extracomunitarie (circa 53mila)
– non ha presentato alcuna integrazione della domanda e per loro si prevede la sospensione del sussidio già a partire da questo mese.
Queste famiglie potrebbero riaverlo nel caso in cui integrino successivamente la domanda,
cosa che non è detto che avvenga (potrebbero non avere più i requisiti).
Lo stop parte dunque dal mese in corso, quando il totale delle famiglie beneficiarie del Reddito dovrebbe scendere intorno a 850mila (contro il milione 248mila stimato in un primo momento dal Governo), con un risparmio di circa 2 miliardi di euro per lo Stato.
Reddito di cittadinanza, perché deve essere integrata la domanda
La richiesta di integrazione riguarda le prime domande di Reddito che sono state presentate, a partire dal 6 marzo 2019, utilizzando un modello che è stato cambiato il 2 aprile 2019, a seguito delle modifiche apportate dalla Legge di conversione del Decreto Legge istitutivo.
L’Inps ricorda che la Legge di conversione 26/2019 ha previsto un regime transitorio di salvaguardia delle richieste presentate prima della sua entrata in vigore, stabilendo che il beneficio potesse essere erogato per un periodo non superiore a sei mesi anche in assenza della nuova documentazione richiesta.