Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), introdotto nel 2016 con l’obiettivo di semplificare l’accesso ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione (PA), sembra essere destinato ad essere abbandonato a favore della Carta di Identità Elettronica (CIE).
Nonostante la sua diffusione, con 33 milioni di italiani registrati, il governo pare intenzionato a concentrarsi sulla CIE, attualmente in possesso di 32 milioni di cittadini. Il Ministero degli Interni ha recentemente attivato nuove funzioni per la CIE, facilitando l’accesso ai più importanti servizi pubblici attraverso i livelli 1 e 2. Una possibile disattivazione di SPID è prevista per giugno 2023.
Il Sistema Pubblico di Identità Digitale: che cos’è?
SPID è un sistema di autenticazione elettronica che consente di accedere ai servizi digitali della PA con un’unica identità digitale.
Il suo scopo è quello di offrire un’alternativa pratica e sicura all’utilizzo di credenziali (come username e password) multiple per ogni servizio. Grazie a SPID, infatti, si possono usufruire dei servizi erogati da diverse amministrazioni pubbliche con un unico sistema di accesso.
Oltre a semplificare l’accesso ai servizi, SPID offre anche una maggiore sicurezza rispetto ai tradizionali metodi di autenticazione, grazie alla verifica dell’identità dell’utente attraverso il riconoscimento di specifici dati biometrici, come impronte digitali o scansione della retina.
L’introduzione di SPID aveva ottenuto un buon successo tra la popolazione, raggiungendo i 33 milioni di utenti registrati nel breve periodo dalla sua attivazione.
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La Carta di Identità Elettronica: l’alternativa al SPID
La Carta di Identità Elettronica (CIE) rappresenta una possibile alternativa allo SPID, e il governo italiano sembra intenzionato a spingere in questa direzione. La CIE è un documento di identità dotato di un microchip che memorizza i dati anagrafici, la foto e la firma digitale del titolare. A differenza di SPID, che è un servizio di autenticazione digitale, la CIE è un documento fisico che consente di attestare la propria identità sia in forma digitale sia cartacea.
Nonostante l’esistenza di SPID, il Ministero degli Interni ha recentemente attivato nuove funzioni per la CIE tramite i livelli 1 e 2, che permettono l’accesso a diversi servizi pubblici. Tali funzioni includono, ad esempio, la possibilità di ottenere un duplicato della patente di guida, richiedere il rinnovo della carta di identità, comunicare un cambio di residenza e molto altro ancora.
L’intento del governo è quello di rendere la CIE lo strumento unico per accedere ai propri dati e ai servizi della PA, abbandonando progressivamente SPID. Nel caso in cui la disattivazione di SPID venga confermata per giugno 2023, la CIE diventerà l’unico mezzo di accesso ai servizi pubblici.
I vantaggi della Carta di Identità Elettronica rispetto al SPID
La CIE presenta numerosi vantaggi rispetto al SPID:
- Maggiore sicurezza: la CIE offre un livello di sicurezza superiore rispetto a SPID, poiché integra funzioni di sicurezza biometriche e una firma digitale. Questa combinazione di tecnologie garantisce la protezione dei dati personali e la prevenzione di accessi non autorizzati.
- Unicità del documento: la CIE è un documento di identità che vale sia in formato cartaceo sia digitale, eliminando la necessità di avere più documenti o sistemi di accesso. Inoltre, a differenza di SPID, la CIE viene rilasciata direttamente dalle autorità competenti, garantendo l’autenticità del documento e dei dati in esso contenuti.
- Estensione dei servizi: i livelli 1 e 2 della CIE consentono di accedere a una vasta gamma di servizi pubblici e, man mano che il governo abbandona SPID, si prevede che un numero sempre maggiore di servizi possa essere raggiunto tramite la CIE.
Scenari futuri e obiettivi del governo
Se la transizione dalla SPID alla CIE verrà effettivamente completata entro giugno 2023, ci si aspetta che i cittadini italiani siano coinvolti in un rapido processo di aggiornamento dei loro documenti d’identità e in un’educazione all’uso della CIE.
Inoltre, il governo dovrà assicurare che sia garantita la massima sicurezza nel processo di disattivazione di SPID e che i dati degli utenti vengano adeguatamente protetti e resi inaccessibili.
L’obiettivo principale del governo è quello di semplificare il rapporto tra i cittadini e la PA, eliminando la frammentazione d’identità digitale e favorendo l’utilizzo di un documento unico e sicuro per l’accesso ai servizi pubblici.
Conclusioni: le sfide e le opportunità della transizione
Il passaggio da SPID alla CIE rappresenta una sfida significativa per il governo italiano e per i cittadini. La transizione richiede uno sforzo congiunto tra le istituzioni e la popolazione per garantire il corretto funzionamento della CIE e la consegna dei servizi abbinati.
La disattivazione di SPID potrebbe causare disagi, soprattutto per gli utenti che hanno già familiarità con il sistema e per coloro che potrebbero essere restii ad adottare un nuovo metodo di identificazione digitale. Tuttavia, se la transizione verrà gestita correttamente e con il supporto di campagne di sensibilizzazione ed educazione, la CIE potrebbe diventare uno strumento utile e sicuro per i cittadini italiani e semplificare la fruizione dei servizi della PA.
Le sfide dovranno essere affrontate con attenzione e lungimiranza, ma le opportunità offerte dalla CIE in termini di unicità del documento e sicurezza possono contribuire a migliorare la qualità della vita dei cittadini e a costruire una PA più efficiente e accessibile.