Strage funivia: La tragedia della funivia crollata di Mottarone-Stresa; ha lasciato tanto dolore e tanta amarezza, soprattutto dopo le ultime indagini andate a fondo dove si accerta che tutte le vittime; sono morte per non perdere gli incassi della giornata; a causa del freno bloccato.
Strage funivia, l’ultimo viaggio della famiglia di Eitan, le salme verso Israele. Tutti morti per soldi: “Freno bloccato per non perdere incassi”
Oggi cinque di queste vite strappate così presto e che facevano parte della famiglia del piccolo Eitan, unico sopravvissuto alla strage, fanno ritorno a Tel Aviv. Le salme di Amit Biran, Tal Peleg, del figlio di due anni Tom e dei nonni della donna, Barbara Konisky Cohen e Itshak Cohen; dopo aver lasciato l’obitorio di Verbania, faranno ritorno nella loro terra natale, Israele, dove saranno svolti i funerali, mentre il piccolo Eitan, il bambino di cinque anni sopravvissuto alla tragedia, rimarrà in Italia, ricoverato all’ospedale di Torino.
“Freno bloccato per non perdere incassi”
Il tenente colonnello Alberto Cicognani, ha dichiarato che coloro che sono stati fermati, durante l’interrogatorio hanno ammesso i loro sbagli e le loro responsabilità; e inoltre, a Buongiorno Regione, su raitre afferma: “C’erano malfunzionamenti nella funivia, chiamata la manutenzione; che non ha risolto il problema, o lo ha risolto solo in parte.
Per evitare ulteriori interruzioni del servizio, hanno scelto di lasciare la ‘forchetta’; che impedisce al freno d’emergenza di entrare in funzione”. I tre arrestati, responsabili dell’incidente che ha fatto perdere la vita a 14 persone, e poi condotti nel carcere di Verbania, sono Luigi Nerini, 56enne di Baveno (Verbania) proprietario della Ferrovie del Mottarone, il direttore dell’esercizio Enrico Perocchio e il capo servizio Gabriele Tadini.
Il procuratore della Repubblica di Verbania, Olimpia Bossi, dopo gli interrogatori dove gli inquirenti confermano l’emergere di gravi indizi di colpevolezza, ha affermato: “un gesto materialmente consapevole dettato da ragioni economiche. L’impianto sarebbe dovuto restare fermo”. Infatti, sulla cabina precipitata, è stato inserito il cosiddetto “forchettone”, ovvero il dispositivo che consente di disattivare il freno; e non è stato più rimosso causando il crollo della funivia e la morte prematura di 14 persone; spezzando la vita di tutte le loro famiglie.