Ucciso a Voghera, nella pistola dell’assessore dei proiettili da guerra vietati

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Ucciso a Voghera, nella pistola dell’assessore dei proiettili da guerra vietati

La situazione di Massimo Adriatici, colui che il 21 luglio ha tolto la vita con un colpo di pistola a Youns El Boussettaoui, sembra stia diventando sempre più complicata e difficile. In base a ciò che hanno dichiarato gli avvocati della famiglia della vittima. Dentro l’arma da fuoco utilizzata dall’ex assessore alla sicurezza del comune di Voghera, c’erano dei proiettili considerati illegali in Italia, in quanto erano vere e proprie munizioni considerate da guerra, create appositamente per fare eccessivi danni a chi li usa.

Ecco come si chiamano I proiettili vietati 

Questi proiettili, chiamati hollow point, ma nel gergo conosciuti soprattutto come “proiettili dum dum”, hanno una forma molto particolare, infatti nella punta hanno una cavità che fa letteralmente aprire il proiettile nel momento in cui colpisce l’obiettivo. Ovviamente a causa di questa particolarità, si creano danni irreversibili, a maggior ragione se l’obiettivo ad essere colpito è un essere umano.
Essendo queste munizioni così pericolose, l’Italia li ha considerati fuori legge e già dal 1992 erano stati considerati armi da guerra.
Massimo Adriatici, tutt’ora afferma che il suo gesto è stato fatto solamente per legittima difesa. In quanto El Boussettaoui, dopo averlo colpito lo ha fatto cadere a terra e da li’ è partito il colpo. Sono ancora in corso le indagini, ma di certo il possesso di quelle munizioni aggrava la sua posizione.

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